
Quindi - dice la professoressa di linguistica - se tu sei una donna, devi accettare, anzi dovresti chiedere! Altrimenti non vieni identificata e si fa confusione» pixabay Il sessismo linguistico e i nomi professionali femminili. Professoressa Robustelli, nomi femminili di mestieri: perché usarli? Per una questione di opportunità: il lavoro di Alma Sabatini venne considerato uno strumento importante per lavorare sulla questione della parità di genere e dei diritti delle donne e, in tale ottica, fu pubblicato dalla presidenza del Consiglio dei ministri. E il grande pubblico? Ho avuto alcune occasioni di confrontarmi con loro e di discutere le loro proposte di intervento sulla lingua italiana, ed è sempre emerso un problema, che qui vorrei provare a chiarire ancora una volta: la distinzione fra genere grammaticale, sesso e genere socioculturale. Dunque, proviamo a fare chiarezza: il genere grammaticale delle parole, che indicano esseri animati, rappresenta una modalità antichissima di classificazione in base alle caratteristiche sessuali, presente in molte lingue. Per indicare una persona di sesso maschile si usa una parola di genere grammaticale maschile, per indicare una persona di sesso femminile si usa una parola di genere grammaticale femminile: Merkel è tedesca, Trump è americano.
Le più soddisfatte? In Romania. Deluse le italiane. Chiude la classificazione la Bulgaria dove le donne stanno progressivamente abbandonando la arte.
Bensм chi erano le donne affinché le hanno precedute, e per cosa lottavano? Ogni ondata ha portato con sé nuove priorità, nuovi metodi e nuove protagoniste. Ma esiste anche una preistoria del femminismo. Basta pensare alla Dichiarazione dei diritti della femmina e della cittadina, voluta dalla femminista ante-litteram Olympe de Gouges nel , in piena Eversione Francese. In questa fase il femminismo si concentra quasi solamente su rivendicazioni di natura amministrazione, ma le suffragette vogliono addirittura la parità tra uomini e donne nel diritto di congregazione. In Italia ancora non esiste un movimento strutturato, ma alcune donne - ad esempio Clara Maffei e Cristina Belgiojoso - partecipano attivamente al Risorgimento, dimostrando di avere tutte le carte in tavola per contribuire alla vita politica del Paese. In Europa il primo Stato a permettere alle donne di approvare è la Finlandia nel La Gran Bretagna concede il suffragio alle sue cittadine abbandonato nel , mentre le italiane e le francesi devono attendere addirittura fino al secondo dopoguerra.
Se gli anni '60 e '70 evidenziano l'emergere visibile del corrente e delle sue rivendicazioni, gli anni '90 sono quelli di un femminismo più capillare e diffuso. La lotta non è finita! Sommaire I. Dal altro dopoguerra in poi le Associazioni femminili, UDI Unione Donne Italiane, legata in origine al Associazione comunista e CIF Centro Dell'Italia Femminile, vicino alla Democrazia Cristianache nascono nel '45, promuovono un'instancabile azione politica sui temi dell'emancipazione verso soprattutto l'acquisizione di leggi a difesa della parità, in famiglia e sul lavoro. Con il '68 e il '69 la Corte Costituzionale abolisce la distinzione tra i sessi facendo cadere il reato di infedeltа per le donne e di concubinaggio per gli uomini; nel è approvata le legge sul divorzio, confermata all'esito del consultazione abrogativo del