
Nel cuore di questo particolare sito, in piazza Orefici, è situato un Crocifisso ligneo settecentesco, la cui unicità sta nel poter essere ammirato da entrambi i lati. La prodigiosa immagine, divenuta un simbolo, secondo la più autentica devozione tipica del popolo partenopeo, è posta sotto una copertura in rame battuto e sostenuta da un basamento dove sono rappresentate scene della Passione. Ho voluto fortemente iniziare il mio personale racconto con una premessa in cui illustrare il Borgo Orefici. Ripeto, volutamente, perché in questo sito ha inizio la mia storia, perché considero quel luogo la mia casa. Rimasi incantato! Smeraldi, rubini, zaffiri,… sparsi sui tavolini, incastonati da abili mani, divenivano oggetti meravigliosi: sotto i miei occhi increduli nascevano cigni fatati, teste di tigri, bouquets con fiori e foglie en tremblant, che sembravano mossi dal vento, con la stessa leggerezza di quelli naturali.
Eccentrico che ad aprire le porte della percezione sia stato il gioiello forse meno prezioso dello scrigno di Elisabetta. View on Instagram. La collezione personale della regina vanta circa pezzi e, a quanto si sa, di questi un terzo sono spille. Una storia portata quasi solamente sulla sinistra: se da una parte è il galateo affinché lo prevede, a Elisabetta non dispiacerà indossare questi cimeli nei pressi del proprio cuore. È proprio a forma di ardimento uno dei capolavori di Elisabetta. Narra la leggenda che quando nel scovarono il diamante greggio in una miniera sudafricana di proprietà di un certo Thomas Cullinan, lo gettarono via considerandolo un cristallo senza valore: giammai si era visto un brillante di quelle dimensioni. Foto Getty. A comporla il Cullinan III, una pietra da 94,4 carati a forma di pera appesa al Cullinan IV, un brillante a taglio quadrato da 63,6 carati: «pesi» che rendono la spilla la più preziosa del mondo. Un gioiello che deve lasciare proprio senza fiato sfoggiato poche volte da Elisabetta abbondante sfarzoso forse?
Per i due non sembrano esserci più ostacoli e durante una battuta di caccia, sorpresi da un temporale, si rifugiano in una grotta dove consumeranno il loro amore. Ma di attuale nuovo legame tra Enea e Dinone viene a conoscenza Iarba, re della Numidia, pretendente respinto da Didone a cui aveva concesso i territori di Cartagine. Iarba manifesta risentimento e alterigia a Giove a cui chiede di intervenire ed il Maestа degli dei lo accontenta. In che modo? Enea, insomma, deve obbedire al suo destino. Nella mente della regina iniziano a farsi strada sentimenti come la disperazione e la follia. Mercurio allora appare in sogno ad Enea che dorme sulla barca pronto a salpare e lo incita a fare presto, a partire subito prima che la regina, sconvolta e infuriata, tenti di assalirlo con le sue navi. Nel momento in cui Didone vede le navi troiane allontanarsi da Cartagine, la sua passione per Enea si tramuta in tragedia: si uccidetrafiggendosi insieme la spada.